lunedì 30 maggio 2016

I cento rintocchi della campana dei Caduti di Rovereto


Lo scorso fine settimana siamo stati a Rovereto, piccola città trentina che risente molto della vicina Trento, anche se, soprattutto nei piatti, sa ancora un po' di Veneto.
(ma non glielo dite, che probabilmente si offendono).

Eppure la storia li proietta su, sulle quelle montagne che hanno vissuto e sofferto la Guerra bianca, e che non se la dimenticano, a cent'anni di distanza.

Sul colle di Miravalle, che si affaccia sulla città di Rovereto, c'è una campana speciale.
È la Campana Dei Caduti, chiamata anche "Campana della pace".

Fu fusa nel 1924 con il bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni che combatterono la Prima Guerra mondiale, per onorare tutti i Caduti in tutte le guerre e invocare pace e fratellanza.

Per varie vicende, la campana fu fusa a Verona e poi riportata a Rovereto il 26 maggio del 1940, «per riprendere così la sua alta missione di pace e fratellanza universale», scrivono sulla guida. Quindici giorni esatti dopo, l'Italia sarebbe entrata in guerra, di nuovo. L'Europa stava già combattendo da un anno.

Oggi la Campana dei Caduti suona a distesa ogni sera (e la domenica a mezzogiorno), per ricordare tutte le vittime di tutte le guerre, e a noi stare lì sotto, a sentire quei cento colpi, ha fatto venire i brividi.

Cento rintocchi che sono sembrati cento colpi di cannone che ancora oggi, in tutto il mondo, ammazzano vite umane.






Lassù trovate anche un piccolo museo, dove attualmente è in corso una mostra dedicata ai diritti umani.

Alla campana ci si arriva percorrendo un viale costeggiato dalle bandiere delle nazioni di tutto il mondo, e il parco, con il suo “sentiero della pace”, è luogo di riflessione.

Qui si tengono viva la memoria di ieri, e gli occhi e il cuore aperti sugli orrori di oggi.

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