mercoledì 16 luglio 2014

Fermata: Monte Ceneri - Mac Mahon | Lacrime di commozione

Il vero bello della Milano con el cor in man esce quando, tra tanti progetti e case di accoglienza, si improvvisa, pur di non chiudere una porta.
Alla Casa di Gastone, centro di accoglienza per senza dimora guidato dal guanelliano e vulcanico don Leonello, un giorno, pur di non lasciare fuori al freddo invernale chi proprio alle regole di una casa non voleva sottostare, si sono inventati la via di mezzo. Se dentro non vuoi stare, e fuori non puoi stare, vieni almeno nel portico, hanno detto i responsabili a un barbùn presenza ormai costante della parrocchia di San Gaetano.
E hanno attrezzato un garage con tre posti letto, quasi improvvisati, una soluzione veloce e per niente istituzionalizzata per dare, almeno, il minimo indispensabile. Un minimo indispensabile che a volte diventa tutto. Per non chiudere le porte quando le formalità dell'accoglienza metterebbero dei paletti molto rigidi. 

Paletti che qui, in teoria, prevedono l'accoglienza di soli uomini adulti. Per le donne e per i bambini, in città, ci sono altri spazi.
Questa è la teoria, ma poi la vita è fatta di pratica, e la pratica è fatta di vite, di persone che stanno insieme, di famiglie.
E quindi, qui, ha trovato posto anche Cristina, quando i volontari un giorno hanno deciso di buttare all'aria ancora una volta le regole e accoglierla insieme al marito e ai loro due  figli, e davanti alle sue lacrime di sollievo hanno avuto la conferma di aver fatto la scelta giusta.

Cristina e il marito, arrivati dodici anni prima in Italia dallo Sri Lanka, avevano avuto in Italia i loro due figli, e mai nessun problema. Fino al licenziamento di lui, e da lì un tracollo di spese che non sono più riusciti a pagare: quelle per le scuole dei figli, le bollette di gestione della casa, le rate dell'affitto.
Il giorno dello sfratto esecutivo si sono presentati al San Gaetano, dove i volontari non hanno avuto il coraggio di mandarli via, né di dividerli come avrebbero dovuto fare: il papà in un dormitorio per senza dimora, i bambini in un centro di accoglienza per minori stranieri e la mamma dalle suore di Madre Teresa. 
hanno avuto il coraggio però di lasciare da parte le regole e ospitarli nel loro Portico della Carità, dove hanno dormito tre notti. 
Tre giorni che sono bastati a tamponare un'emergenza e non spezzare una famiglia, trovando per loro uno stanzone con il bagno e l'uso cucina per un mese, fino alla vera bella notizia, con la concessione di una casa popolare.


Casa di Gastone e Portico della Carità

Centro di accoglienza per persone senza dimora
Viale Monte Ceneri 1 - Milano
Tram 12 - Filobus 90-91
Tel.: 02 39214001


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